La dieta di Francesca Piccinini: «Non riuscirei a rinunciare alla pasta tutti i giorni»

L'ex pallavolista ha rivelato le sue abitudini alimentari, all'insegna dell'equilibrio e della varietà. «Mi sono sempre concessa tutto: l'importante a tavola è non esagerare»
Francesca Piccinini ambassador AeQuilibrium e volto simbolo della pallavolo italiana
Francesca Piccinini, ambassador AeQuilibrium e volto simbolo della pallavolo italianaDAVIDE SCIAKY

Il vantaggio di chi inizia a fare sport agonistico molto presto è che impara subito anche a impostare un'alimentazione sana e durevole nel tempo. È il caso di Francesca Piccinini, 44 anni, ex pallavolista, campionessa del mondo 2002, oggi dirigente sportiva, e consulente per il settore giovanile della Chorus Volley Bergamo Academy.

La incontro a Milano in occasione del lancio della nuova linea di monoporzioni da 60 grammi AeQuilibrium&Me di AIA, di cui Francesca è anche brand ambassador da un paio di anni. Mi racconta di come si è evoluta nel tempo la sua dieta e di come la ricerca di un equilibrio alimentare, in realtà, sia da sempre una sua priorità di benessere.

«Sono stata fortunata, perché nella vita non ho mai vissuto particolari oscillazioni di peso. Ovviamente in passato facevo tantissima attività sportiva (Francesca si è ritirata nel 2021, ndr), mi allenavo due volte al giorno e bruciavo tante calorie. Ma quello che ci hanno sempre insegnato sin da piccole è stata l'importanza di mangiare tutti gli alimenti nelle giuste dosi, senza esagerare con i dolci e altri alimenti ipercalorici», spiega.

Ma com'è esattamente la dieta di una sportiva?
«Quando facevo attività ad alto livello la mia dieta era composta prima di tutto da una buona colazione mattutina, che può essere salata - a base di proteine come uova o salumi, vitamine come una spremuta di agrumi e caffé - oppure dolce e in tal caso a base di yogurt, cereali e frutta. Succedeva di tanto in tanto, ma potevo concedermi anche una brioche».

E il pranzo ideale dopo una ricca colazione?
«Dipendeva molto da quando avevamo le partite o l'allenamento. In genere, prima di un incontro il suggerimento era di mangiare carboidrati, quindi riso o pasta, perché l'attività richiedeva tanta energia a lungo termine ed era necessario integrare con quegli alimenti. Naturalmente anche tante, tantissime verdure».

Gli spuntini banditi?
«Assolutamente no: per merenda fette biscottate con la marmellata oppure un toast con affettati magri».

Su cosa si punta invece la sera?
«Meno carboidrati e più proteine: l'importante è privilegiare legumi, pesce, pollo, tacchino, poche carni rosse e uova».

Oggi è cambiato qualcosa nel suo piano alimentare?
«Chiaramente prima le mie dosi erano maggiori, il corpo bruciava di più e io avevo bisogno di più energia. Adesso la situazione è diversa, mi alleno soltanto due o tre volte alla settimana e sto più attenta alle quantità. Ma l'alimentazione è rimasta più o meno la stessa: mi fa stare bene».

Ha mai avuto una dieta di riferimento?
«Penso che l'approccio giusto all'alimentazione debba essere all'insegna dell'equilibrio e della varietà degli alimenti, anche perché noi abbiamo una cultura alimentare buona. La dieta mediterranea è decisamente la migliore».

Ci sono cibi di cui si privava e che adesso «può permettersi»?
«C'erano sicuramente i dolci e il cioccolato, cibi di cui tutti in un modo o nell'altro abbiamo desiderio. Ma io non mi sono mai privata di qualcosa, nel momento in cui avevo un desiderio lo esaudivo. Senza mai esagerare».

Lei cucina?
«Non sono una grande cuoca, ma ho una mamma e una sorella bravissime! Me la cavo molto bene con cose semplici e soprattutto con la pasta. Mi è capitato di stare a casa da sola e ho imparato a cucinare cose pratiche, veloci, senza troppa elaborazione. Compenso quando vado da mia mamma e gusto la sua ottima cucina».

C'è un piatto, un ingrediente o un alimento che non potrebbe mai mancarle?
«Sicuramente faccio molta fatica a non mangiare la pasta tutti i giorni. Mi piace croccante, molto al dente, condita semplicemente con olio e formaggio».

Cosa vorrebbe dire alle ragazze di oggi, sportive e molto attente alla forma?
«Molte osservano tantissimo l'aspetto esteriore e meno quello interiore. Il mio suggerimento è di volersi bene, di rispettare il corpo, di non esagerare con l'ossessione delle forme che non ci sono o dei muscoli che non si vedono. Perché quando si è giovani c'è bisogno di energia, il metabolismo è accelerato e anche se non si pratica sport un'alimentazione sana e completa è fondamentale. Per seguirla si può anche provare a fare più pasti nell'arco della giornata. Per tante ragazze è la soluzione ottimale».